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    Come tributo a Tito Santone, abbiamo creato un vino rosso non filtrato ottenuto dalle nostre uve migliori.
    Lo abbiamo vestito con un’etichetta dall’anima sostenibile, perché realizzata con scarti d’uva e fibra riciclata, su solo 1000 bottiglie selezionate.

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  • “Ogni giorno la cosa più importante è sempre la vigna”

    Famiglia Santone

La nostra storia racconta di una famiglia da sempre vocata al vino e alle tradizioni.

Tutto è partito dalla testarda intuizione di nostro padre Tito Gabriele, autentico vignaiolo che ha trasmesso sconfinata passione, conoscenza e spirito di sacrificio a noi tre fratelli Massimo, Pasqualino e Carlo Alberto. Oggi, come allora, la nostra quotidianità è fatta dei tanti gesti da compiere nell’anno che corre tra due vendemmie per dare vita ai vini Santone.

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Background

Da generazioni siamo viticoltori fedeli a un territorio di grandi vini e vitigni.

Dal 1984 ci prendiamo cura dei vigneti che rappresentano un vero patrimonio abruzzese e italiano: soprattutto il Montepulciano d’Abruzzo, oltre a Cabernet Sauvignon, Pinot Grigio, Merlot, Pecorino, Trebbiano, Malvasia e Chardonnay. Lungo i 180 ettari vitati che coltiviamo sostenibilmente tra Silvi, Atri, Roseto e Notaresco, si sviluppa il pedoclima ideale che solo un territorio tra il Gran Sasso e l’Adriatico può offrire.

Background

Santone, gruppo di famiglia in una vigna

Da quando era ragazzo ha lavorato le vigne dei Sorricchio, una famiglia di grandi proprietari terrieri abruzzesi, e così è nata la sua passione per la vite e il vino. «Nostro padre è un vignaiolo autentico», raccontano i figli Massimo, Pasqualino e Carlo assieme alla madre Dea Rosanna. «Per lui, la cosa più importante ogni giorno è la vigna, con i suoi bisogni e le sue potenzialità».

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